Prima di approcciarsi all'ultimo lavoro di Riccardo Sinigallia, sarebbe utile ascoltare il precedente Incontri a Metà Strada (inciso un capolavoro).
Sono passati otto anni ma il cantautore romano ha un'intimismo senza pari e non è avvezzo a mettersi in mostra (stranissima la scelta di partecipare SanRemo).
Comunque non c'è incipit migliore per far capire la natura del disco.
E invece Io è intensa quanto il piano che l'accompagna..."io fatico a lasciare l'inverno, soprattutto perchè tu non sei qui vicino a me, che mi hai fatto sentire più adatto" e poi continua "ballando al tempo dell'anima mia" avvisando l'ascoltatore di essere tornato.
E invece Io è intensa quanto il piano che l'accompagna..."io fatico a lasciare l'inverno, soprattutto perchè tu non sei qui vicino a me, che mi hai fatto sentire più adatto" e poi continua "ballando al tempo dell'anima mia" avvisando l'ascoltatore di essere tornato.
Per Tutti continua quel disegno partito da lontano, il mezzo è più diretto vedi canzoni come Prima di Andare Via, Tu che Non Conosci o la bellissima Le Ragioni Personali ma l'effetto è lo stesso. Poi ci sono due vere e proprie chicche:
Che non è più che Prima è di una complessità luccicante..."forse il tempo io l'ho seguito anche troppo meticolosamente";
Per Tutti ha un incidere elettronico clamoroso..."La festa che davate per finire è appena cominciata".
La capacità di Sinigallia di racchiudere in poche frasi e accordi scarni lo specchio, spesso malinconico, dei sentimenti o dei nostri giorni è irrinunciabile.