Doveva essere l'unica data italiana, doveva svolgersi in Piazza Maggiore (dove avrebbero infilato il palco?!), avrebbe dovuto scaldarci in
estate.
Un concerto maledetto per chi, come me, è cresciuto con i Radiohead ed era al primo live.
Un concerto maledetto per chi, come me, è cresciuto con i Radiohead ed era al primo live.
Finalmente, alle 21:40 di un mite 25 Settembre,
Bologna vede i cinque di Oxford.
Ventiquattro brani scelti con
cura.
Luci pazzesche e schermi mobili geniali.
Poche parole fuori dalla
scaletta.
Una limpida bestemmia per un suono errato, durante la bellissima Lucky.
Musica e voce che alternano scosse e carezze.
Il pubblico, composto
ed esigente, che segue con ammirazione chi considera un mito. Dei ragazzi
divertiti sul palco come tutti quelli accorsi per ascoltare. Dei ragazzi,
oramai cresciuti, sul palco come la maggioranza di chi è davanti a
ricordare.
I momenti topici sono troppi che non hai il tempo di digerirli, poi
ad un tratto ti accorgi che c'è già chi smonta le casse.
Nelle orecchie
hai ancora quell'arrivederci campionato prima della
finale Everything in its Right Place.
La schiena e le gambe chiedono
pietà (non hai più l'età) ma il cervello è rapito, il cuore è colmo.
Precede parte prima scritta dieci mesi fa.